A tutti i giornali ed a tutte le televisioni, confidando che non siano ascoltate solo le parole dei potenti ma anche quelle del comune cittadino.
Lettera aperta alla Sindaca di Roma Virginia Raggi ed ai Rappresentanti dei Movimenti politici di maggioranza, oltre che vicepremier e ministri, Luigi Di Maio e Matteo Salvini
Egregi On. li e Ministri,
Sarei stato lieto di scrivere una lettera colma di elogi e ringraziamenti, ma devo invece fare l’esatto contrario: ad oggi, al di là di tante promesse, spesso formulate con toni altisonanti e parole ultimative, come se ne fosse pronta la realizzazione, la ns. amata Italia appare sempre più in balia degli eventi.
Cosa è successo? Io (e credo come me tanti altri) ho votato sperando che fosse veramente giunto il momento dell’effettivo cambiamento, quello che avrebbe portato alla realizzazione di una nuova Italia, quella della sicurezza per i cittadini, di un sistema fiscale equo, della tutela del risparmio, dell’abbattimento delle barriere burocratiche, del sensato governo delle città, del rispetto di chi lavora, della giustizia giusta, della più corretta gestione dei flussi migratori, di un sistema previdenziale efficiente, della eliminazione della corruzione e degli sprechi.
A distanza di qualche mese, già si comprende che verba volant, o se preferite, che fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare.
Per cominciare, la riforma fiscale è rimasta lettera morta e credo sia meglio così perché, da quanto ho sentito e letto, finirebbe per favorire i soliti percettori di elevati redditi – che scenderebbero dal 43 al 25% di IRPEF – mentre per il ceto medio il risparmio sarebbe irrisorio – si dice uno, forse due punti percentuali, roba da 200,00 Euro l’anno: insomma millesimi.
Così la sicurezza e la lotta alla corruzione, agli sprechi ed al malcostume, problemi che ci affliggono da decenni e che sono ormai intollerabili: sentiamo in continuazione notizie di donne uccise, violentate, di ponti, strade, monumenti, scuole che crollano, di funzionari dello Stato che rubano e vengono corrotti, di impiegati che non vanno al lavoro e percepiscono lo stipendio, di opere pubbliche pagate fino a tre, quattro volte per le tangenti che politici ed imprenditori si spartiscono (per poi realizzare le opere con materiali impoveriti, servendosi di progetti obsoleti o troppo costosi … ). Ma quando verranno introdotte pene severe e garantita la certezza che esse vengano poi scontate? E dove sono i sequestri immediati dei beni dei corrotti? Eppure, on. le Di Maio, anzi mi scuso, Ministro Di Maio, Ella ne aveva fatto un cavallo di battaglia.
E il reddito di cittadinanza che Ella sbandiera a destra ed a manca, ben sapendo che è una cosa irrealizzabile ed ingiusta e che serve solo a fini elettorali, nella speranza di riguadagnare il terreno perso, considerato che ora i sondaggi non Le danno più ragione, visto che collocano il M5S al 27%, dietro alla Lega che è al 32?
Perché non dice agli Italiani che garantire a 5 milioni di persone asserite “povere” un reddito di 780,00 Euro al mese, significherebbe un costo di quasi 50 miliardi di Euro l’anno, perché non riesce ad essere onesto con chi l’ha votata e non dice che è impossibile trovare una somma così elevata, dovendosi imporre ulteriori pesantissime imposte su tutto il resto della popolazione? Perché tace che almeno due terzi di quei “disoccupati” lavora al nero e percepisce uno stipendio non tassato? Perché non dice che sempre gli stessi asseriti “poveri” percepiscono indennità e prebende di solidarietà? Infine Le pare un messaggio corretto, costruttivo quello di “garantire” un reddito a chi non lavora, atteso che chiunque lo legge come un vero e proprio disincentivo a produrre e questo non è forse offensivo nei confronti di chi tutti i santi giorni fatica per guadagnare il pane quotidiano? Chissà se Lei ha mai fatto altrettanto nella Sua vita, qualcuno sostiene di no!!
Senza contare, Signor Ministro, dei guai che simili annunci e proclami fanno a tutti gli Italiani. Perché affermare che a Lei dello “spread” nulla interessa, manifesta non solo ignoranza di una materia fondamentale quali sono l’economia e la finanza, ma anche e soprattutto una grave ed ingiustificata mancanza di considerazione del bene di tutti noi. Sta in fatti che il differenziale di rendimento tra i titoli di stato tedeschi ed i nostri (perché questo è il concetto che esprime il detto termine) è fondamentale perché più esso è elevato, più lo Stato italiano è costretto a pagare il proprio debito sotto forma di maggiore rendimento che dovrà garantire ai compratori, se vorrà collocare BTP, CCT e via dicendo, così aggravando il bilancio annuale e allo stesso tempo sottraendo risorse – certamente consistenti, alcuni miliardi di Euro – che potrebbero essere utilizzate per il bene comune; ma non è solo questo il risultato di affermazioni e condotte spregiudicate e senza senso: il rialzo dello spread, ove non sia un fenomeno del tutto temporaneo, determina il rialzo generalizzato dei tassi di interesse, quelli che le aziende pagano per i finanziamenti dello loro attività, quelli che pagano le famiglie per l’acquisto di beni necessari alla vita di tutti i giorni (auto, elettrodomestici e via dicendo), mutui sulla casa. Last, but not least, significa anche distruggere il risparmio di tanta gente, di tanti lavoratori che, onestamente, hanno investito quello che residua dalle spese di tutti i giorni in titoli di stato, fondi comuni d’investimento, azioni confidando di ottenerne un giusto ritorno e negli ultimi tre mesi hanno visto i loro risparmi sensibilmente decurtati, per la scarsa affidabilità che le politiche economiche del Governo offrono agli Investitori, soprattutto esteri, che escono dai nostri titoli vendendoli a piene mani, determinando prezzi inferiori anche del 15 – 20%. Vi pare giusto tutto ciò? Poi perché criminalizzare le “banche”. L’attività bancaria è una delle più antiche e necessarie del sistema capitalistico. IL problema non sono le banche ma chi le presiede. Basterebbe un sistema di controlli più stringente e pene severissime per chi truffa i risparmiatori, oltre che un organo di controllo estraneo ad esse perché tutto funzioni nel migliore dei modi, ma a Voi tutto questo sfugge, vero?
E cosa dire della Capitale d’Italia, della città dei Cesari, della Città più bella ed unica al Mondo, abbandonata a se stessa, Sindaca Raggi? Siamo sommersi dalla immondizia, impediti a camminare dalle sterpaglie e dall’erbaccia che non vengono più tolte neppure dai marciapiedi, dobbiamo fare lo slalom con auto e moto per evitare i milioni di buche (meglio di voragini) che continuano ad aprirsi e che nessuno ripara, ogni giorno vengono chiuse strade strategiche per l’omessa manutenzione ovvero per lavori che servono soltanto a finanziare imprese di regime e politici locali, producendo un traffico insopportabile, costringendo i cittadini ad attese interminabili per raggiungere i luoghi di lavoro, la casa, turbando la serenità di chiunque, anche dei più pazienti. Ed ancora, monumenti di valore inestimabile che crollano, venditori abusivi che scorrazzano ovunque, burocrazia a livelli intollerabili (ben cinque mesi per ottenere una carta d’identità!!), rumori molesti elevatissimi con gente che non riesce neppure a dormire grazie a mezzi pubblici sempre meno funzionanti ed obsoleti. E che dire dello “stadio di Roma”, non era contraria gentile Sindaca, insieme al M5S, asserendo che l’area sulla quale deve sorgere è a forte rischio idrogeologico, come ha sostenuto nel recente passato il Vs. Beppe Grillo? E gli arresti che ci sono stati a giugno per tangenti ed altro, anche di persone comunque legate al Suo Movimento, come li giustifica sig.ra Sindaca: mi creda, appare francamente troppo singolare la Sua estraneità ad un progetto così rilevante per il Comune, del quale è rappresentante ad ogni effetto.
Queste sono solo alcune osservazioni al disastro prodotto dalle asserite “novità”, ma non basterebbe un libro per descriverle tutte e questa, di pubblica denuncia, non è la sede adatta. Mi riservo di farlo, comunque.
Di buono, occorre riconoscerlo, c’è stato il mutamento di rotta sulla immigrazione clandestina, il cui merito è certamente ascrivibile a Matteo Salvini: finalmente qualcuno è stato costretto a rendersi conto che esistiamo. Ma, appunto per questo, il sistema interno ed estero che otteneva lauti guadagni con il mercimonio di costoro e risolveva il problema immigrazione riempiendo solo il ns. Paese, sta stringendo il cerchio e il PD, con un esercito di “interessati” da un lato, l’Europa dall’altro ed ora addirittura l’ONU (!!) stanno tentando in tutti i modi, a mio avviso attraverso veri e propri ricatti, di costringerci al ritorno al recente passato, che sarebbe un vero e proprio suicidio. Il problema, egregio Ministro dell’Interno, è che la Sua – giusta e lungimirante – scelta non è affatto condivisa, non soltanto dal Partito Democratico che manifesta tutta la sua ipocrisia ed il suo fastidio per avere interrotto i traffici, ma anche da molti esponenti dei 5 Stelle che la criticano, anche aspramente, in un momento in cui, invece, nel Governo è auspicabile la massima unità per resistere a queste illegittime aggressioni (delle quali le sanzioni all’Ungheria rappresentano in realtà un illecito monito all’Italia).
Credo che l’unica cosa fino ad ora ben fatta dalla nuova maggioranza politica, essendo fondamentale per la vita del ns. Paese debba essere mantenuta, costi quel che costi (nuove elezioni, rottura con l’Europa, sanzioni: a volte occorre combattere).
Ma, e torniamo alle critiche, non si può pensare di governare un Paese con queste premesse. Ecco perché auspico un cambio di rotta, deciso ed immediato, che tenga conto del bene comune e non solo degli interessi elettorali: sono convinto che alla lunga gli slogan saranno dei veri e propri boomerang e che solo chi avrà fatto qualcosa per modificare un quadro davvero a tinte fosche avrà il consenso degli Italiani.
Ad maiora
Fabio de Jorio